I maggiori produttori stanno chiedendo ai loro fornitori di rendere trasparente l’impatto ambientale dei prodotti, come riportato in un recente articolo pubblicato dalla rivista online Fast Company.

Il primo step per ridurre l’impronta ambientale è capire quanto essa sia estesa e grandi compratori, come ad esempio l’esercito Statunitense e Walmart, si stanno muovendo in questa direzione. EMC Innovation Lab supporta le aziende ed il settore pubblico nelle procedure di riduzione dell’impronta di carbonio, attraverso l’adozione delle migliori pratiche ambientali.

Il Dipartimento della Difesa Statunitense sta testando un nuovo sistema che richiederebbe ai fornitori di mostrare l’impatto ambientale dei prodotti da loro forniti, cioè gli effetti sull’ambiente dei loro prodotti durante l’intero ciclo di vita- dal consumo di acqua in fase di manifattura all’impronta di carbonio legata al loro impiego. Tale operazione permetterebbe di dare maggior risalto al concetto di sostenibilità rendendola parte integrante del “costo totale” dei prodotti acquistati. In un nuovo report, l’organizzazione non profit CDP mostra come il 77% delle più grandi aziende mondiali sono impegnate insieme ai fornitori in strategie volte alla mitigazione dei cambiamenti climatici.

Un esempio di successo è rappresentato dalla multinazionale HP, la quale ha progettato server innovativi seguendo le linee guida suggerite dal Dipartimento della Difesa Statunitense. Tali strumenti sono di fatto in grado di  ridurre più del 90% dell’energia utilizzata in fase di uso, occupando solo il 10% dello spazio di un server comune.

In accordo con le stime CDP, se tutti i server al mondo fossero sostituiti con strumenti a basso consumo energetico i gas serra immessi ogni anno in atmosfera diminuirebbero di 100 milioni di tonnellate (circa lo stesso quantitativo emesso da 20 milioni di macchine all’anno). Inoltre, si avrebbe un risparmio per i consumatori pari a circa 12 miliardi di $ sui costi annuali legati al settore energetico.

Il taglio dei costi del carbonio comporterebbe però la riduzione delle vendite, pertanto le aziende stanno intraprendendo nuovi modelli di business. Secondo Dexter Galvin, capo del settore acquisti di CDP “Un ottimo esempio potrebbe essere quello di Rolls-Royce, azienda che ha intrapreso progetti di relazioni più longeve con i propri clienti, poiché basati sulla revisione del prodotto che commercializzano piuttosto che sulla vendita di un numero sempre maggiore di kit e prodotti”.

Un altro interessante caso è rappresentato da Walmart. L’azienda si impegnata a ridurre 28.2 milioni di tonnellate di  CO2 chiedendo a più di 1,000 fornitori di rendere note le emissioni di carbonio.

Un ordine esecutivo del 2015 emanato dalla Casa Bianca, promuove, entro la prossima decade, una riduzione del 40% dei gas serra emessi dalle agenzie governative rispetto ai livelli del 2008. Un tale approccio garantirà una riduzione di circa 18 miliardi di $ da parte dei contribuenti. Al momento, tali politiche sostenibili sono più comuni per le grandi aziende ed agenzie, ma anche a causa della scala di quelle organizzazioni, la pratica di comunicare le proprie emissioni si sta rapidamente diffondendo a fornitori più piccoli. Secondo Dexter Galvin “Un tale approccio porterebbe ad un enorme beneficio lungo tutta la filiera di approvvigionamento, coinvolgendo inizialmente i primi fornitori i quali a loro volta potrebbero coinvolgerne altri a cascata.”